La fedeltà di un cane è un dono prezioso che impone obblighi morali non meno impegnativi dell'amicizia con un essere umano.
Konrad Lorenz, E l'uomo incontrò il cane, 1950


sabato 10 dicembre 2011

IL LAVORO DELL'EDUCATORE CINOFILO

Chiunque può diventare educatore cinofilo, è vero. La cosa importante è amare i cani, essere disposti a sentirli ed essere disposti a guidare i proprietari alla conoscenza di questi grandi compagni.
La nostra professione non è regolamentata dallo Stato: purtroppo non esiste un albo in cui iscriversi e chiunque può improvvisarsi educatore o istruttore.
Cosa intendo per improvvisazione? Intendo il Pinco pallino che un giorno si sveglia e scopre che desidera fare l'educatore cinofilo per questo legge qualche libro e pensando di avere la formazione adatta comincia a lavorare. Chi si affiderebbe ad un sedicente psicologo che vi dice di aver letto tutti i libri di Freud ma non ha una laurea? Fareste curare il vostro cane da una persona che si spaccia per veterinario ma non ha frequentato l'università per diventarlo?

Si fa spesso (e gratuitamente) polemica sull'utilità delle scuole di formazione per educatori cinofili, come se fosse assurdo che chi voglia intraprendere una professione decida di studiare ed imparare da altri! In questo lavoro non solo è fondamentale conoscere il cane in tutte le sue sfaccettature ma altrettanto importante è imparare a comunicare con il proprietario per trasmettergli le competenze.
Non possiamo pretendere un riconoscimento, un ruolo nella società, se noi per primi non trasmettiamo serietà; noi dobbiamo lavorare con i proprietari di cani e con i loro 4 zampe, non dobbiamo restaurare un mobile antico! Abbiamo sulle nostre spalle la responsabilità del benessere di quel cane e di quella famiglia, una responsabilità troppo grande per essere affrontata con leggerezza.

E' per questo che consiglio a chiunque abbia il desiderio di intraprendere questa strada di studiare, frequentare una scuola di formazione, di fare un tirocinio in un campo e esperienza nel canile! Tra colleghi (e considero colleghi coloro che hanno avuto una seria formazione) non dobbiamo farci la guerra ma essere uniti e diffondere cultura, collaborare efficacemente e organizzare eventi aperti alla cittadinanza per meglio incidere su tutto il territorio.


venerdì 17 giugno 2011

Rispetto e alterità

Quando incontro una persona a zonzo con il cane, la prima cosa che noto è il suo sguardo.
Spesso e volentieri noi "canisti" abbiamo stampato in faccia quel sorriso da ebete che solo altri simili a noi possono comprendere, andiamo in giro con delle borse strapiene di roba (perchè c'è sempre qualcosa che un giorno potrebbe servire) e ci rifiutiamo di fare delle cose se valutiamo siano improponibili per il nostro compagno a 4 zampe. Gli occhi però esprimono più di ogni altra cosa molti dei nostri pensieri fino a diventare sempre più allineati agli occhi del nostro compagno cane.
Questo è Amore? a dire la verità ancora non lo so.
Posso però azzardare alcune ipotesi: o è Amore oppure è rimbambimento galoppante.
Cosa c'entrano Amore e Rispetto in questo discorso? semplice, i due concetti sono imprescindibili. Recentemente in televisione hanno trasmesso un documentario che parla di cani e delle loro doti incredibili. Tutti i proprietari intervistati hanno espresso infinito Amore e grande devozione nei confronti del loro amico peloso, eppure nelle immagini c'è stato sempre qualcosa che mi ha fatto andare di traverso la serata.
Ho visto tanti tanti cani strangolati da un collare a strozzo, li ho visti esibirsi in migliaia di segnali di calma, li ho visti leccarsi le labbra, guardare altrove, tirare indietro le orecchie e mi sono sembrati poco a loro agio. E mi sono arrabbiata perchè fino a qualche momento prima mi ero illusa che dietro a tante belle parole ci fossero altrettanti bei fatti.

Così ho pensato che è davvero difficile maturare nel cuore e nella mente la piena consapevolezza di cosa sia effettivamente un cane, i suoi bisogni, le cose che ama fare, le persone con cui ama stare. E’ facile dire “sono un appassionato di cani” e poi non prendere affatto in considerazione quelle consuetudini a cui la cultura ci ha abituato e non mettere in discussione ciò che dal resto del mondo è riconosciuto.

La difficoltà sta proprio lì, nell’umiltà con la quale ci approcciamo agli esseri viventi diversi da noi e con le nostre presunte verità assolute (che di assoluto non hanno proprio niente). Noi la realtà la vediamo, certo, ma rispetto al nostro filtro, al filtro umano, che con il suo Ego ci fa sguazzare in due giganteschi paraocchi e ci fa sorridere quando qualcuno ci riporta a terra, sotto una sequoia millenaria alta 115 metri che rende l’idea di quanto piccoli siamo agli occhi della Natura.
Che creature strane siamo, eppure i cani continuano ad amarci senza limiti e a seguirci, anche quando sanno di sbagliare il sentiero.

mercoledì 1 giugno 2011

Chi ben comincia è a metà dell'opera..



Il cucciolo lascia la sua famiglia d’origine intorno ai 2 mesi d’età ed è pronto per entrare a far parte della sua nuova famiglia, la nostra.
Grazie alla sua mamma il cucciolo sta imparando a dosare la forza del morso, a gestire l’ autocontrollo e ad esplorare con fiducia l’ambiente circostante, ma il suo carattere avrà ancora parecchio tempo per determinarsi.
E’ per questo motivo che noi, famiglia adottiva, dobbiamo preoccuparci di proseguire nel migliore dei modi il processo di crescita del cucciolo senza mai dimenticare che, oltre all’impronta genetica che i genitori gli hanno lasciato, saranno l’ambiente in cui vivrà e le esperienze che farà a determinare i suoi tratti caratteriali.
Il cucciolo ha bisogno di essere accompagnato all’incontro con i suoi simili e con gli umani, deve poter essere stimolato positivamente, spinto alla scoperta del nuovo mondo che lo aspetta.
Questo mondo risulta a volte ostico per loro, è pieno di rumori, di agguati al di là dei cancelli; un mondo di automobili rombanti e strade trafficate; la nostra società urbana, caotica e veloce e piena di ostacoli. Per questo è necessario iniziare subito l’educazione del cucciolo!

Come possiamo pensare di fargli ignorare tutti gli stimoli a cui va incontro? Per quale motivo diamo sempre per scontato che il cane capisca tutto al volo, o che sia nato già istruito e che se dimostra di non aver compreso allora deve essere stupido o difettoso? E se la responsabilità fosse soprattutto nostra?

Spesso e volentieri si ignora il periodo fondamentale che va dai 2 ai 6 mesi di vita del cucciolo, detto periodo di socializzazione, anzi, si crede che il cucciolo non sia ancora pronto o che sia troppo vulnerabile, o semplicemente ci si accontenta di coccolarlo la sera dopo il lavoro o di trascinarlo in lungo e in largo dietro ai nostri innumerevoli impegni. E invece questo breve intervallo di tempo, troppo breve per non essere colto, si rivela fondamentale per l’acquisizione e il completamento delle competenze di base del nostro cucciolo!

Essere un cucciolo già abituato alla pettorina e al guinzaglio non può che facilitare la nostra relazione con lui; ciò che il cucciolo apprende durante il periodo di socializzazione va a far parte di un bagaglio fondamentale per tutta la sua vita e può tenerlo lontano da tante problematiche comportamentali che potrebbero presentarsi in futuro.
Ciò che non si conosce si ignora, è vero, allora è necessario che chiunque abbia il desiderio di convivere con un cane si impegni a scoprire le sue origini, i suoi bisogni e le sue vocazioni al fine di gettare le basi per un maggior riconoscimento di questa meravigliosa creatura che da milioni di anni ci accompagna nel viaggio sulla terra.


venerdì 27 maggio 2011

Compagni d'avventure, dedicato a te..

A te che sei grande, corpo e anima
A te che sei unica, negli sguardi e nelle espressioni
A te che mi avverti quando ci sei e lo fai scrollandoti con forza
A te che mi attendi trepidante e ti pieghi quasi fino a spezzarti per dimostrarmi quanto mi ami
A te che mi mandi messaggi attraverso i tuoi occhi profondi
la tua piccola coda mozza felice
il tuo corpo muscoloso e teso e le tue orecchie sempre all'erta
A te che mi riporti indietro nel tempo, a quando vivevamo nei boschi e mangiavamo bacche e radici
quando dormivamo su un giaciglio di sterpi e ci scaldavamo col fuoco
quando viaggiare a piedi nudi era la nostra unica occupazione
A te che mi hai rapita e sequestrata nel tuo mondo
A te che con pazienza mi hai guidata verso ogni traguardo
A te che ti siedi e ti appoggi a me mentre piango e mi curi lasciandoti carezzare
A te che sei la mia famiglia non meno dei genitori, fratelli e compagni
A te a cui posso rivelare ogni più intimo segreto
A te che non conosci il rancore e vivi sempre nell'attimo
A te che non perdi la pazienza mai, al contrario di me
A te che pensi sempre io sia migliore di come sono
A te che mi fai credere che i miracoli accadono
A te che mi hai fatto incontrare altri umani miei simili
A te che hai conquistato il cuore di tutti e fai da tramite con gli sconosciuti
A te che non sei stata la prima, ma la decisiva
A te che mi fai respirare Amore ed Emozioni
A te che hai le zampe intrise di erba fresca
A te che mi hai insegnato gli odori e i rumori
A te che ti dai senza limiti, anche quando non me lo merito
A te che da 6 anni accompagni i miei umori e le mie mille strade

A te, compagna di avventure e adorata amica insostituibile
dedico la realizzazione piena della Nostra vita
Seguo le tue orme sulla terra bagnata e mi sento in pace con l'Esistenza
Cammino sotto la pioggia e sono felice
Mi faccio strada tra i cespugli per arrivare fin dove neanche io so
ma che con fiducia so mi porterai

Per vedere quello che è nascosto agli occhi di chi non sa che creatura meravigliosa sei.
Buon compleanno Priscilla

lunedì 23 maggio 2011

Cosa facciamo

Poco tempo fa nasceva questo blog e tra qualche giorno ci saranno altre novità, voglio approfittare perciò per dare un piccolo assaggio di ciò che è Oltre il guinzaglio.

OIG vuole essere uno spazio creativo destinato alla diffusione e valorizzazione del cane nella società odierna. Uno spazio aperto soprattutto ai cani: spazio fisico, mentale, emotivo, dove l'uomo ha la possibiltà di entrare e, umilmente, ascoltare il suo compagno. Dove non esiste maestro e allievo, ma tutti hanno ugualmente la fortuna di imparare l'uno dall'altro, scambiandosi reciprocamente esperienza, calore e sapere.
Parole come benessere, rispetto e crescita sono la base dell' approccio al cane, perchè mirato al raggiungimento di una serena convivenza e ad un reciproco arricchimento.

Considerare il cane nella sua specificità, con le sue caratteristiche peculiari, la sua storia e le qualità sociali e comunicative che da sempre hanno affascinato l’uomo e che ancora sono alla base di un’antica amicizia oltre le diversità è il nostro carattere distintivo; fare tesoro della saggezza dei cani e della loro vitalità e autenticità ci permette di fare da mediatori nel processo di incontro e di condivisione di una vita.

sabato 21 maggio 2011

Siamo arrivati!!

Eccoci!
Il team di Oltre il guinzaglio sbarca sul web e a breve si presenterà al mondo, vi aspettiamo!!!!